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A circa 2 chilometri da Maiori, all’interno di una grotta naturale, troviamo il complesso monumentale di Santa Maria de Olearia, dagli ambienti assai modesti, rappresenta una rara e preziosa testimonianza di arte e architettura del primo Medioevo. L'abbazia appare composta di tre luoghi di culto sovrapposti: la cripta, che risale a un'epoca più antica rispetto alle altre costruzioni, cioè al X-XI secolo, la cappella principale, sicuramente dedicata alla Vergine, e la cappella superiore, dedicata a S. Nicola, costruite entrambe agli inizi del XII secolo. Di grande interesse gli affreschi sulle pareti e sulle volte, che rappresentano uno tra i più importanti gruppi di dipinti murali risalenti al primo Medioevo in Campania. Dopo la visita, proseguimento per Cava dè Tirreni, per la visita della Badia Benettina della S.S. Trinità, alla cui storia è legata quella di Santa Maria de Olearia. Giunti a Cava, percorriamo la statale fino a raggiungere il “Corpo di Cava” dove erge l’Abbazia. Il suo fondatore fu San Alferio Pappacarbona, nobile salernitano di origine longobarda formatosi a Cluny, che nel 1011 si ritirò sotto la grande grotta Arsiccia per trascorrervi vita eremitica. La sua santità attrasse numerosi discepoli tanto da indurlo a costruire un piccolo monastero, il nucleo orignale dell'odierna Abazzia. Morì in età molto avanzata il 12 aprile 1050. Nel corso della storia, l'abbazia si è arricchita di molte opere d'arte di epoche diverse: edifici, affreschi, mosaici, sarcofagi, sculture, quadri, codici miniati, oggetti preziosi e nella sua Biblioteca sono conservate numerose pergamene, ancora da tradurre, ritrovate durante l’opera degli scavi di Pompei.
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Per accedere nelle basiliche e nei santuari è d’obbligo avere spalle coperte e pantaloni lunghi
Attenzione: i costi di ogni singola escursione e dei relativi ingressi, potrebbero subire lievi aumenti per l’anno 2006
Condizioni
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