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Percorrendo l’Autostrada Salerno/Reggio Calabria, arriviamo a Teggiano. Antico centro medievale, inizialmente chiamato Dianum, da cui successivamente prese il nome la Valle su cui si affaccia. Circondato da mura originariamente megalitiche è arroccato intorno al Castello che fu fatto costruire dalla famiglia dei Sanseverino intorno al XV secolo. Visitando Teggiano si ha un suggestivo incontro con le meraviglie della natura e dell'arte; è sicuramente uno dei centri storicamente più importanti della provincia di Salerno. Molteplici le tracce del suo importantissimo passato: dai corredi tombali con reperti in ceramica del VI secolo a.C., alle statue, ai resti architettonici, ai mosaici e alle iscrizioni dell'epoca romana. Per le vie del centro si ammirano resti dell'età romana sulle facciate delle case, maestosi portali di dimore signorili abbelliti da stemmi gentilizi, ornati da stupendi affreschi, edicole votive e un pregevole portico quattrocentesco che per secoli è stato il Sedile dove si riuniva il Parlamento della città.
Dopo il pranzo facoltativo, proseguimento per il Vallo di Diano, divenuto Parco Nazionale nel 1991 . Passeggiata in pullman alla scoperta di maestose catene montuose, rigogliosi corsi d’acqua e splendide coste. Un superbo panorama che va da ripidi promontori a meravigliose scogliere, tra cui sono incastonate magiche cale e romantici lembi di sabbia, che si alternano a lunghe spiagge assolate, bagnate dalle acque di un mare formidabile. È lo stesso mare del mito: quello di Ulisse che fuggiva dal canto stregato delle sirene dell'isolotto di Licosa; quello di Enea e del suo nocchiero Palinuro, che finì in acqua vittima dell’incantesimo del dio Sonno, che trovò una tragica fine dopo essere naufragato sulla costa cilentana. Il parco è considerato il polmone della Campania. Il suo popolamento floristico costituito da circa 1800 specie diverse di piante autoctone spontanee come il Tasso e l'Agrifoglio oltre al Faggio e all'Ontano napoletano al di sopra dei 1.000 metri. Fra i boschi, vivono il Falco pecchiaiolo, il Nibbio bruno, il Nibbio reale, l’Aquila reale, il Lanario, il Falco Pellegrino, il Picchio nero, il lupo e altre specie animali in via di estinzione.
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Attenzione: i costi di ogni singola escursione e dei relativi ingressi, potrebbero subire lievi aumenti per l’anno 2008
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