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Si parte dal lungomare di Maiori, si risale il Corso Reginna per circa 200 metri, poi via Casa Mannini, sulla destra, fino all’incrocio con la rotabile via Nuova Chiunzi.
Si attraversa, si imbocca sul lato opposto via de Jusola e superati due antichi crocefissi lignei, si volta a destra in via Addolorata.
Dopo 50 metri, in prossimità di una fontanella, si sale a sinistra per via Grade dei Pezzi.
Si procede senza deviare, fino ad abbandonare l’abitato, seguendo il tracciato principale che avanza con ampi gradoni.

Il percorso diventa per un tratto pianeggiante e, lasciata a destra una casa isolata rosa e bianca, riprende a salire fino a superare il crinale che scende verso il mare in prossimità di un rudere (sulla sinistra).
Pochi metri dopo si giunge ad una biforcazione dove si prende a sinistra l’ampia scalinata.
Si prosegue attraverso terrazzamenti coltivati, e si continua a salire passando in prossimità di una casina dipinta di rosso.
Si guada un torrentello e poco dopo si giunge in una radura nel mezzo della quale si trova il rudere di Santa Maria, antica fattoria del convento.
Da questo punto inizia il tratto più ripido.
Alle spalle del rudere, seguendo il sentiero più battuto, dopo una decina di minuti si aggira una calcara, e si prosegue fino all' Acqua 'o Castagne (la fonte del castagno).
A questo punto si pone una biforcazione.
Si prende a destra e sempre seguendo il sentiero, si attraversa il Fullichito, un boschetto di felci.
Dopo una ventina di minuti, ad un bivio si prende a sinistra, una serie di marcature gialle segna il percorso che comunque è ben individuabile.
Sempre salendo, si passa alla base di una parete rocciosa nella quale si trova la Grotta delle Soppressate (grotta dei salami).
Ancora una decina di minuti in salita e una piccola fontana preannuncia il Santuario.

Dal santuario le vie per scendere sono diverse.
Questo percorso prevede di scendere verso Erchie.
Dal cancello del santuario, si segue il muro perimetrale verso destra.
Dopo qualche metro si imbocca a sinistra un accenno di sentiero che, immergendosi nella vegetazione, scende lungo il fianco del sovrastante Monte dell'Avvocata.
Il sentiero attraversa prima un boschetto, poi un felceto, un rudere e poco dopo giunge a un bivio.
A destra inizia una via alternativa per tornare verso Maiori ma si prosegue diritto per costeggiare la montagna scendendo progressivamente fino al crinale.
Da qui mantenere la via non è semplice.
La natura del terreno fa si che le acque di ruscellamento formino molti falsi sentieri, con un po’ di attenzione però, e tenendo conto che bisogna sempre scendere, con un ampia curva verso sinistra si perde quota gradualmente.
Si arriva così sul sentiero che porta in direzione di un torrentello fino a confluire in una pista netta che risale la vallata.
Qui si gira decisamente a destra e si segue il sentiero.
Dopo cinque minuti si incontra una deviazione verso sinistra marcata con segni gialli che prosegue fino a Cetara.
A questo punto si continua diritto verso Erchie, allo sbocco della vallata.
In alcuni tratti il fondo del sentiero è costituito da materiale piuttosto incoerente il che rende il passo più incerto.
Lungo la discesa, dopo circa 600 metri, si incontrano sul lato sinistro dei ruderi, a partire dai quali, sul lato destro della mulattiera che porta a valle, si notano i resti delle antiche canalizzazioni per la raccolta delle acque.
Dopo poco più di un chilometro e mezzo si attraversa un complesso edilizio mai completato, e da qui, dopo cinque minuti di cammino si arriva alla strada statale che sovrasta Erchie.
La strada aggira il vallone nel quale giace l’abitato, e prosegue in direzione Ovest fino ad un bivio, che conduce alla spiaggia. Secondo la leggenda Erchie venne fondata da Ercole nel IV sec a C. Dal X secolo il paese detenne diritto di decima sul pescato di tutta la zona, ed il dominio su Cetara, Fonti, ed i casali circostanti, questo fino al 1440 allorquando una tempesta si portò via parte della spiaggia, la flotta e tutte le attribuzioni.
Ridotta borgo di pescatori, Erchie divenne sede di un’attivissima Tonnara, il mercato di tonni e pesci spada.
Al centro del paese si trova la chiesa di Santa Maria Assunta che conserva una "Madonna col bambino" del X - XI secolo.
Per tornare a Cetara si può utilizzare l’autobus della linea SITA dalla fermata del bivio.
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